Spenti i riflettori sul settimo Convegno Internazionale (nonché diciassettesimo nazionale) Ufologico di Roma organizzato dal Centro Ufologico Nazionale, da più parti si è cominciata a respirare una certa aria di velata delusione. D’altronde la grande copertura mediatica in merito aveva fatto supporre che i due principali protagonisti dell’evento, Luis Elizondo e Tom DeLonge, potessero finalmente conclamare la Grande Verità che gli USA fino ad oggi mai hanno ammesso, e cioè che davvero gli UFO sono reali, che sul serio gli extraterrestri esistono e che oltreoceano si è sempre negato tutto per ragioni di interesse politico (e non solo).
Ci può stare.
E dunque sentire direttamente da due “pezzi da novanta” come Elizondo e DeLonge le stesse cose che dallo scorso dicembre sono state dichiarate a tutti i Media può aver lasciato spiazzati, magari frustrati, forse addirittura indispettiti (“Ma come, il convegno è ad inviti, c’è la diretta streaming e tutto quello che esce fuori di inedito e rivoluzionario è solo una slide con delle foto di presunti materiali esotici la cui unica spiegazione concreta è ‘No comment su ogni spiegazione in merito, notizia riservata’? Ma vaaa!!!” ).
Appunto, la mezza delusione si può capire.
Eppure l’appuntamento dello scorso 27 ottobre ha davvero portato più in alto (anche se solo di poco comunque lo ha fatto, incontestabilmente) l’asticella della Grande Rivelazione. E tutto ciò senza la necessità di presentare un vero disco volante fuori la sede del convegno o l’alieno più cosmico in prima fila direttamente dagli spazi più profondi: Elizondo è stato e resta pur sempre un militare del Governo USA, e la To The Stars Academy di DeLonge è legata al doppio filo dell’amministrazione americana attraverso lo stesso Elizondo e di parecchi degli altri collaboratori che ne fanno parte. E sentire direttamente da quest’ultimi, DeLonge ed Elizondo certe cose, pur se non completamente inedite ma per la prima volta in assoluto nel contesto di un convegno organizzato da un centro di studi privato e civile (al momento l’unico al mondo ad aver avuto l’opportunità di ospitarli), se ci pensate bene è stata già così una sorta di conquista. Per tutti gli appassionati, non solo per il CUN. Prima del 27 ottobre LE e TDL erano stati ospiti con collegamenti vari su tg americani, panel specifici, approfondimenti giornalistici ed inchieste rivedibili sul web. Mai in un incontro pubblico – oltreoceano, poi – con gente comune, ufologi, studiosi ed appassionati che hanno tra l’altro avuto l’opportunità di porre liberamente domande agli interessati. Fin da subito hanno dichiarato che i mezzi che studiano, cioè i Fenomeni Aerei Non Identificati, interessano loro essenzialmente per due motivi: cosa sono e come funzionano. Perché l’intento è quello di riprodurre la loro tecnologia nel contesto della società civile. Nulla di meno, nulla di più. Chi c’è dietro al fenomeno e se esiste davvero la possibilità (a breve) di un Contatto globale interessa il giusto (cioè ben poco in confronto al resto), e la possibilità che gli UAP siano una minaccia è stata probabilmente l’unica chiave per aver potuto ottenere (ai tempi del progetto AATIP, dal 2008 al 2012) dei finanziamenti, oltretutto “neri” (si sa che conviene di più spendere tempo e mezzi su qualcosa che può essere considerata una minaccia piuttosto che su qualcosa che non lo è minimamente). E aver sentito parlare Elizondo concretamente di mezzi tecnologici esotici studiati dal Pentagono e dalle possibilità che al momento neppure L’Enterprise di Star Trek, l’averlo visto ribadire che non ha mai parlato di alieni – perché per sua stessa ammissione è alieno solo ciò che non si conosce, e questi mezzi loro li hanno iniziati a conoscere perché li studiano – non fa che avvalorare la credibilità di un discorso legittimato proprio dalle sue stesse dichiarazioni. Dichiarazioni che però, forse, non sono state correttamente comprese in italiano: Elizondo non ha mai avvalorato le sue affermazioni parlando di “fantarealtà” o “fantafatti”, bensì di un passaggio radicale dalla “science fiction” (fantascienza) alla “science facts”, ossia la scienza degli eventi, quella dei fatti, concreti e misurabili (cioè i soli che interessano la To The Stars). E averlo ammesso di persona, per la prima volta in un contesto davvero globale e prettamente di liberi cittadini senza divisa come è stato l’appuntamento di Roma, è la prova evidente che, se il Disclosure è davvero iniziato a dicembre 2017, proprio nella Capitale ha fatto una bella tappa. Piaccia o no.
Se poi tutto questo non conta, se “allora era meglio vedere i video su YouTube piuttosto che aspettare chissà che di nuovo”, se poi il CUN per l’ennesima volta si è reso spocchioso nell’aver pompato un evento che già si sapeva sarebbe finito così, ok, d’accordo, si critichi pure. Ma sinceramente spostare l’interesse da tutto questo verso un riservatissimo incontro preliminare, avvenuto il giorno prima in un misterioso quanto rinomato hotel al Centro di Roma, fa venire il sospetto che ad alcuni piaccia (e convenga) pensare sempre a complotti dappertutto piuttosto che fermarsi ad approfondire la realtà di fatti più che conclamati. E allora diciamola tutta noi del CUN, piuttosto che inventare scuse talmente banali come quella di una riunione tra i componenti dello staff per programmare a meno di 24 ore la scaletta tecnica di un evento da organizzare in ogni dettaglio nell’unico posto vicino alla Stazione Termini raggiungibile, a piedi, in una giornata di sciopero generale del trasporto pubblico (e dove quasi tutti i soci CUN coinvolti sono giunti direttamente dal treno). La verità più che ovvia è che il Centro Ufologico Nazionale ha avuto il privilegio molto più che riservato (e quindi postabile su Facebook) di discutere, in una sala misteriosa di un luogo non identificato, di UFO, fisica teorica, fisica quantistica e scoperte segrete, fondi neri, Pentagono, Governi deviati, manovre politiche e discredito alieno al cospetto di tutti i Servizi possibili immaginabili, alti esponenti vaticani, del segretario delle Nazioni Unite, del Dalai Lama e dei presidenti (in rigoroso ordine alfabetico) di Cina, Russia e Stati Uniti. Naturalmente con i Men In Black a fare da security.